la zuppa di cozze.
C'era una volta il re a Napoli, comincia così la storia della zuppa di cozze: Il portone del convento si apri' cigolando rumorosamente, il frate Domenicano che uscì nottetempo aveva un'espressione corrucciata, era sensibilmente infastidito e adirato con il suo re napoletano, non bastava che fosse egli stesso un lazzarone e che ci tenesse tanto a mischiarsi con la plebe ma addirittura andare a pesca con quei miserabili pescatori era troppo, non sapeva che era pericoloso? Ci avrebbe pensato lui a riportarlo sulla retta via, penso' Fra Gregorio mentre si tirava sul capo il cappuccio e si stringeva il mantello logoro attorno al corpo, nonostante la primavera faceva freddo quella notte, sembrava quasi che il gelo non volesse cedere il passo al tepore che arrivava in punta di piedi nel periodo pasquale. "Maronna mia accumpagneme tu" e con un frettoloso segno della croce, quasi fosse più un gesto aprotopaico che dettato dalla sua fede, il religioso, pingue nella su