le nascite

Il cibo dell'anima.
Auguri, auguri, auguri. Fuori dalla sala parto un piccolo gruppo di parenti si abbraccia emozionato mentre un vagito esplode di vita dall'interno, è nato. Il neonato piange per riempire di vita i polmoni e per reclamare la sua fonte primaria di sopravvivenza. Comincia così il percorso di un nuovo essere umano tra le pighe della vita accompagnato da una costante che non abbandonerà mai di essere la sua più importante necessità "IL CIBO". E  ora è tempo di festeggiare l'evento, in casa fervono i preparativi per il pranzo che accoglierà il nuovo arrivato. 
La nonna ricopre la tavola stendendo con cura la più bella tovaglia ricamata del suo corredo, quella con il pizzo che un'altra nonna antica aveva cucito punto dopo punto e che irradia amore dal candore del suo tessuto. 
E lei indugia, trasognata, su quel lino inamidato accarezzandone ogni fiore ed ogni foglia che, come un messaggio nascosto, le parlano di riti sacri santificati con il cibo delle feste. 
Ora arrivano in processione le giovani donne della casa con le porcellane buone, quelle nascoste nello stipo in alto dove non arrivano le mani, hanno dovuto spingere una sedia sotto il mobile per recuperare i piatti dipinti con i colori del mare, "mamma ma li tieni nascosti questi piatti, non riuscivamo a prenderli, perché non li conservi nello scaffale in basso così li può prendere pure papà"? 
"Hee, certo così viene la fine del servizio buono, stanno bene la' non ti preoccupare, li sto conservando intatti per voi, mica li buttate via? Lo sai che ci tengo a che le cose mie continuano le nostre tradizioni anche quando non ci sarò più" 
"Mammaaa, stiamo festeggiando la vita di ché parli"? "Hahahahahaha, vieni qua a mamma hai ragione" ed un bacio sonoro appare sulle labbra un po sciupate e spaccate che non vedono più tanto rossetto sostituito solo dall'urgenza di dispensare quei sorrisi e quei consigli non richiesti dalle giovani generazioni. 
E mentre il desco viene addobbato a festa un raggio di sole colpisce i cristalli, sottili e tintinnanti, ed una miriade di colori rubati al più fulgido degli arcobaleni appare sul tavolo creando una giocosa magia e un'auspicio festoso.
È tempo di consegne, di passare il testimone alle generazioni che si susseguono, è tempo di lasciare che i passi che ti affiancavano ora vadano avanti, correndo verso la vita lasciando che i tuoi rallentino pian piano per far riposare le gambe stanche, è la storia della vita che si ripete con la fiducia che ogni famiglia ripone nel futuro, che sia migliore e sempre più ricco di amore. 
E lì, a testimone dell'avvenire, campeggia lui, il nuovo arrivato che galvanizza l'attenzione di tutti e spiega le ali verso il domani. 
P. S. 
Si racconta che ad ogni nascita o dipartita di ogni famiglia siamo presenti le anime degli antenati pronte ad accogliere chi viene o chi va nell'alternarsi degli eventi festosi o luttuosi. 
Voglio credere che sia vero. 


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