il cibo dell'anima.

Per la notte di San Lorenzo.
La magia di una notte, una strana antica litania risuona nell'anima, una gioia speranzosa, una vita in bilico tra sacro e profano.
E da lì, speri,  che la luce lontana, di gioielli incastonati nella notte, volga uno sguardo al tuo destino.
Ardono come stelle i desideri umani mentre corre veloce lo sguardoi a cercare l'astro cadente per confidare l'intimo che  strugge trasportato dal vento di emozioni sopite.
E la tua vita è lì sotto la notte ornata da milioni di lucciole immote e si offre, come sacrifio pagano, al capriccio di una pioggia magica che rapisce l'anima.
Ancora una, una sola e il fato così può tessere una tela preziosa per il  futuro agognato, una stoffa preziosa che ammanti l'esistenza di sperate  speranze.
Un attimo, è solo in quell'attimo che il fiato sospeso sospende i battiti e la vita, Ferma in qull'attimo, Ceca e ammaliata dall'antica magia, cerca affannata un nuovo desio tra i tanti cullatti nel cuore.
Ma qui ora, nella notte santa, sale una prece che rapisce e consola, una preghiera nuova in un soffio che si alterna con il cuore e l'anima e va lì verso le stelle che, immemori nel loro tempo, sono altere e ammaliatrici e restano ferme a spiare le brevi e gravi esistenze umane.

                Per tutte le anime che sognano.


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