il cibo della vita

E invece lui era un uomo semplice,  affettuoso e di poche parole, aveva abdicato all' uso delle chiacchiere in favore della moglie che con fare autoritario metteva tutta la famiglia in riga.
    Ma nonostante il suo silenzioso percorso aveva dedicato l'esistenza a costruire un  piccolissimo impero da condividere con i figli.
       La sua disponibilità per noi, quando esplose,  fu' tanto importante da travolgerci con un'insospettabile affetto fatto di piccole attenzioni,  sorrisi infiniti e di una presenza insostituibile.
       Erano sempre presenti per  me  le  telline*  che lui comprava dal pescatore di fiducia quando,  dopo la scuola, mi fermavo a pranzo da loro, sono piccole coccole indimenticabili così come il sapore di quei piccolissimi mitili profumati.
            E noi in punta di piedi con occhi grandi grandi cercavamo di carpire i segreti d'o'raù magico che si mangiava la domenica.
        Guardavamo nella pentola il famoso sugo della nonna,  colore del cuore, profumo di pomodori maturi, consistenza corposa che ricordava la lava di un vulcano, un insieme di ingredienti polposi che arrivavano all'anima e ti travolgevano come onde del mare.
     La in quella pentola, il vento e il Mediterraneo si mescolavano ed erano  furiosi nel ribollire pacato del sugo.
     Lo spettacolo di tutto quel cibo ci coinvolgeva e ci eccitava dal momento che dovevamo partecipare a tutto quel tramestio domenicale.
Così immancabile sul grande tavolo c'era la nostra postazione, un po' di farina da mischiare con qualche goccia d'acqua per fare dei finti gnocchi, che a tavola poi si moltiplicavano fino a far da pasto per più di ootto persone.

Commenti

Post popolari in questo blog

la zuppa di cozze.

le nascite

un ricordo improvviso, una foto e tanta nostalgia.